giovedì 22 novembre 2012

E se Dante fosse un nome di donna?

E se Dante fosse un nome di donna?
Perché la scuola si ostina a ignorare le donne. E perché questo è un danno per tutti.

«Nel programma di letteratura italiana che i candidati insegnanti devono portare al prossimo concorso, pubblicato il 25 settembre dal Ministero, ci sono 35 scrittori, di cui solo una donna (Elsa Morante).
Natalia Ginzburg, Anna Maria Ortese, Sibilla Aleramo, Grazia Deledda (premio Nobel), Matilde Serao e tante altre sono state dimenticate, come se non avessero dato un contributo importante alle letteratura del nostro paese. Ma noi vogliamo che le nostre figlie e i nostri figli le conoscano e che gli insegnanti siano in grado di far loro apprezzare la loro voce».

A proposito di questo interessantissimo tema (soprattutto per la cultura italiana, tradizionalmente nota a livello internazionale soprattutto per via delle discipline umanistiche) si terrà un incontro presso il Centro Puecher in Via U. Dini 7 (Milano). L'evento sarà venerdì 30 novembre alle ore 20.45 ed è stato promosso dall'Associazione DonneinQuota.

Parteciperanno:
Giuseppe Deiana, Presidente Associazione Centro Puecher
Donatella Martini, Presidente Associazione DonneinQuota
Valeria Palumbo, caporedattore centrale de L’Europeo, scrittrice e storica
Marta Boneschi, giornalista e scrittrice
Paola Boccia, consigliera Comune di Milano, Presidente Commissione Cultura, Moda e Design

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