giovedì 27 febbraio 2014

Segnalazione: monografia sulla poetessa australiana Oodgeroo Noonuccal

Nuovo libro edito da Francesca Di Blasio e Margherita Zanoletti
Oodgeroo Noonuccal: con "We are Going" (Università degli studi di Trento, 2013)

Questo volume rappresenta il primo contributo critico italiano interamente incentrato sulla figura della grande poetessa australiana Oodgeroo Noonuccal. Libro ibrido e strutturalmente composito, esso ospita la prima versione italiana integrale della raccolta poetica d’esordio di Oodgeroo (all’epoca Kath Walker), We Are Going (1964). La raccolta, una delle pagine più intense della poesia di rivendicazione politica nel contesto culturale indigeno australiano, si costituisce, nel suo divenire, come una grande epica del popolo aborigeno, sospeso tra passato coloniale e passato ancestrale. Precedono il testo poetico lo studio metacritico di Francesca Di Blasio e l’analisi testuale e contestuale di Margherita Zanoletti.

Qui trovate la voce pubblicata su enciclopediadelledonne.it che racconta la vita di Oodgeroo Noonuccal

martedì 25 febbraio 2014

Segnalazione: spettacolo teatrale "Francesca da Rimini".

Sabato 1 marzo - ore 21:00 - Cenobio dei Dogi, Camogli

FRANCESCA DA RIMINI

Un contributo di Dante e Boccaccio
alla lotta contro la violenza sulle donne
 da un'idea di Giuliano Turone
con Arianna Comes, Vittorio Ristagno e
Giuliano Turone


Francesca da Rimini, uno dei personaggi femminili che hanno maggiormente ispirato artisti, poeti e drammaturghi di tutto il mondo, deve questa sua straordinaria fortuna a Dante Alighieri, che le ha dedicato un brano stupendo della Divina Commedia. Un brano tanto universalmente famoso da essere stato tradotto in un centinaio di lingue. 

Se noi conosciamo qualche particolare in più di questa storia, lo dobbiamo però a Giovanni Boccaccio, il quale, nel suo commento al poema dantesco, ne ha dipinto un quadro più nitido, da cui Francesca emerge come un autentico simbolo ante litteram di una ripetuta violenza “di genere”. La prima violenza la subisce da suo padre, Guido da Polenta, che per interessi dinastici la costringe a sposare Gianciotto Malatesta facendole credere, con un inganno crudele, che stia sposando il fratello minore Paolo di cui lei era innamorata e da cui era riamata. Segue un’orribile vita matrimoniale che viene inevitabilmente vissuta come uno stupro continuato da parte del marito non voluto. Infine la morte, inferta da quello stesso marito non voluto.

Ed ecco allora che il racconto che Francesca fa a Dante nel canto quinto dell’Inferno viene ad assumere i contorni di un vero e proprio grido di dolore, il primo in assoluto che abbia saputo richiamare le coscienze ad un deciso rifiuto della violenza sulle donne. Dante stesso ha raccolto quel grido di dolore, tanto da svenire per la commozione (“e caddi come corpo morto cade”), e lo ha trasmesso fino a noi.

Lo spettacolo si sofferma qua e là su altre interpretazioni artistiche del personaggio Francesca da Rimini ed ha una sua colonna sonora, in cui domina l’omonimo poema sinfonico di Ciajkovskij.

INGRESSO LIBERO! NON MANCATE.

venerdì 21 febbraio 2014

Segnalazione: Presentazione del volume "Le ricette di vita del dottor Amal e di Petronilla (1929-1947)" a cura di Maria Giuseppina Muzzarelli

Mercoledì 26 febbraio 2014 - ore 18.00 

Presentazione del volume 
Le ricette di vita del dottor Amal e di Petronilla (1929-1947) 
a cura di Maria Giuseppina Muzzarelli 

Incontro in collaborazione con la Fondazione Corriere della Sera coordinato da BARBARA STEFANELLI. Sarà presente la curatrice. 

Pediatra e donna di grande cultura, Amalia Moretti Foggia inizia a collaborare con «La Domenica del Corriere» nel 1929, come estensore di una rubrica di carattere medico, con lo pseudonimo maschile di «Dott. Amal». Le sue doti di divulgatrice le permettono di allargare presto i suoi contributi anche alla cucina, con lo pseudonimo di «Petronilla». Questo volume ricostruisce la completezza della sua produzione giornalistica per le testate parallele del «Corriere», valorizzandone la poliedricità e la straordinaria valenza culturale.

Ingresso libero
solo con prenotazione
T 02 87387707
rsvp@fondazionecorriere.it

Per tutte le informazioni vai a questo link

Segnalazione: Feminas de perda e de soli

Circolo Culturale Quattro Mori, Ostia – Roma
In collaborazione con il
COORDINAMENTO DONNE FASI
presentano


FÈMINAS DE PERDA E DE SOLI
Un progetto teatrale di e con Francesca Falchi
Traduzioni in sardo campidanese di Marco Sitzia

PRIMA NAZIONALE

sabato 22 febbraio 2014
ore 20.30
presso Casa internazionale delle Donne (via della Lungara 19), Roma.


Introduce
Maria Antonietta Schirru


INGRESSO LIBERO
fino ad esaurimento posti



Sabato 22 febbraio 2014 alle ore 20.30 presso la Casa Internazionale delle Donne a Roma in Via della Lungara 19, il CIRCOLO CULTURALE QUATTRO MORI OSTIA – ROMA in collaborazione con il Coordinamento Donne Fasi presentano, in PRIMA NAZIONALE, FÈMINAS DE PERDA E DE SOLI, un progetto teatrale scritto ed interpretato dall’attrice e drammaturga sarda Francesca Falchi.

Introduce Maria Antonietta Schirru.

Info@circoloquattromori.it
Tel.3385664648 - 3383986510


giovedì 13 febbraio 2014

Le donne scrivono, di Mariateresa Fumagalli

Riceviamo e vi proponiamo molto volentieri questa rilfessione di Mariateresa Fumagalli. Speriamo possa essere uno spunto per dibattere sul tema della scrittura femminile, fenomeno in crescita e di cui l'Enciclopedia delle donne si nutre.


LE DONNE SCRIVONO

Ho proposto al mio piccolo e coraggioso libraio milanese di dedicare tutta una vetrina alle “donne che scrivono” oggi numerose anche se non quanto gli uomini. In questo modo sarà immediatamente evidente una realtà relativamente recente, la scrittura femminile, che ha alle spalle la fatica di un cammino lentissimo. Per comunicare scrivendo è necessario apprendere e possedere gli strumenti che circolano nella cultura del proprio tempo ( fino a poco fa quasi tutta maschile): lessico, grammatica, stili.
E’ un passo indispensabile per entrare attivamente nella comunità civile, ma richiede l’accesso alla scuola che purtroppo si è aperta alle donne solo nei tempi moderni. Le donne quindi, per forza di cose, non hanno sempre scritto, e in seguito per secoli non hanno scritto abbastanza per divenire una “rete” e una forza capace di mutare la realtà. Tuttavia c’è qualcosa di ancora poco noto che vorrei dire: mentre le scrittrici del mondo antico si contano sulle dita delle mani, dopo l'anno Mille si ha una prima significativa accelerazione. Conosciamo un centinaio di testi femminili medievali, scritti importanti, sepolti per lungo tempo nelle biblioteche e ignoti fino a duecento anni fa. Dall’Ottocento le edizioni diventano più numerose e dagli archivi escono alcune bellissime sorprese.
Ecco Duoda che compone un “libretto” dotto e struggente per il figlio lontano; Rosvita badessa di Gandersheim che scrive drammi imitando Terenzio e “nello scrivere si diverte”, dice lei; Eloisa autrice di audaci lettere d’amore e di filosofia; l’immaginifica Il degarda di Bingen che detta trattati di biologia, cosmologia e medicina; Margherita Porrete bruciata a Parigi assieme al suo libro di teologia dedicato alle “anime semplici e libere”; Cristina de Pizan, scrittrice multiforme, paladina della parità sessuale e ammiratrice della sua contemporanea Jeanne d’Arc. Per citarne solo alcune, le più grandi. Chiuse nei castelli, nei monasteri e nelle corti, le donne a volte volutamente incuranti delle regole tradizionali, in quei tempi duri, cominciano a scrivere. Le loro pagine pervase da un’affettività singolare e da un’ attenzione acuta per temi inediti, segnalano una identità culturale nuova e alternativa. Vi invito a leggere queste pioniere, oggi accessibili e tradotte nelle moderne lingue europee.