venerdì 18 novembre 2011

SALTO DI QUALITA'

È successo qualcosa di veramente importante!
La nomina di Anna Maria Cancellieri all'Interno, Paola Severino alla Giustizia, Elsa Fornero al Lavoro e Pari Opportunità stabilisce anche nel nostro paese due principi essenziali: che il principio della competenza è essenziale condizione per governare, che quella competenza (fondata su una lunga esperienza) è pienamente riconosciuta in tre donne, titolari di ministeri importantissimi. Primi, diffusi commenti sono stati: “Ma chi sono”? Questo dà tutta la misura di quello che anche noi facciamo, qui all’enciclopedia. Persone di primo piano, semisconosciute.

Il percorso di lavoro di Anna Maria Cancellieri dimostra la sua competenza a gestire situazioni di estrema crisi e di passaggio e l’esperienza ravvicinata tanto delle istituzioni quanto della società con cui esse si relazionano. Ha 68 anni, si è laureata in Scienze politiche all’università di Roma e ha lavorato a lungo nella prefettura di Milano. Ha fatto il commissario straordinario del comune di Parma, nel 1994, e poi il prefetto di Vicenza, Bergamo, Brescia, Catania e Genova. È stata commissario prefettizio del comune di Bologna, in sostituzione del sindaco decaduto Flavio Delbono, e oggi è commissario straordinario a Parma.

Elsa Fornero Docente di Economia a Torino, editorialista del Sole 24, fa parte del nucleo di valutazione della spesa previdenziale al ministero del Welfare ed è vicepresidente del consiglio di sorveglianza di Intesa Sanpaolo. Ha fatto parte del comitato scientifico di Confindustria. È una dei massimi esperti di pensioni e welfare in Italia. (Lapresse)

Paola Severino Avvocato, laureata in giurisprudenza alla Sapienza di Roma, ha insegnato Diritto penale alla LUISS di Roma, di cui è stata preside della facoltà di giurisprudenza e di cui dal 2006 è vice rettore. È una dei più noti avvocati penalisti italiani, è stata anche vicepresidente della magistratura militare (prima donna a ricoprire l’incarico) e qualche anno fa sembrava in procinto di diventare vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura. (Mauro Scrobogna/LaPresse)

In questo quadro si apprezza anche una ritrovata misura della parola; quello che si è detto “stile” sembra qualcosa di più, di più importante: speriamo ora che anche la stampa, i giornali, le tv, non sentano il desiderio di percorrere gli stessi binari morti del passato: in poco tempo può cambiare molto, lasciamo che questo accada.

Insomma, buone notizie.

A proposito: ci piacerebbe accogliere nell'Enciclopedia le biografie delle nostre nuove ministre.
Qualcuno si candida?

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