Sabato 1 marzo - ore 21:00 - Cenobio dei Dogi, Camogli
FRANCESCA DA RIMINI
Un contributo di Dante e Boccaccio
alla lotta contro la violenza sulle donne
da un'idea di Giuliano Turone
con Arianna Comes, Vittorio Ristagno e
Giuliano Turone
Francesca da Rimini, uno dei personaggi femminili che hanno maggiormente ispirato artisti, poeti e drammaturghi di tutto il mondo, deve questa sua straordinaria fortuna a Dante Alighieri, che le ha dedicato un brano stupendo della Divina Commedia. Un brano tanto universalmente famoso da essere stato tradotto in un centinaio di lingue.
Se noi conosciamo qualche particolare in più di questa storia, lo dobbiamo però a Giovanni Boccaccio, il quale, nel suo commento al poema dantesco, ne ha dipinto un quadro più nitido, da cui Francesca emerge come un autentico simbolo ante litteram di una ripetuta violenza “di genere”. La prima violenza la subisce da suo padre, Guido da Polenta, che per interessi dinastici la costringe a sposare Gianciotto Malatesta facendole credere, con un inganno crudele, che stia sposando il fratello minore Paolo di cui lei era innamorata e da cui era riamata. Segue un’orribile vita matrimoniale che viene inevitabilmente vissuta come uno stupro continuato da parte del marito non voluto. Infine la morte, inferta da quello stesso marito non voluto.
Ed ecco allora che il racconto che Francesca fa a Dante nel canto quinto dell’Inferno viene ad assumere i contorni di un vero e proprio grido di dolore, il primo in assoluto che abbia saputo richiamare le coscienze ad un deciso rifiuto della violenza sulle donne. Dante stesso ha raccolto quel grido di dolore, tanto da svenire per la commozione (“e caddi come corpo morto cade”), e lo ha trasmesso fino a noi.
Lo spettacolo si sofferma qua e là su altre interpretazioni artistiche del personaggio Francesca da Rimini ed ha una sua colonna sonora, in cui domina l’omonimo poema sinfonico di Ciajkovskij.
INGRESSO LIBERO! NON MANCATE.
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