domenica 30 settembre 2012

Per Carlo Oliva

Carlo Oliva è morto. Ci ha lasciato. Era un autore dell'Enciclopedia. Lo avevo sentito quest'estate, solo via mail, purtroppo, quando avevamo mandato quella specie di mozione d'ordine invitando le autrici e gli autori ritardatari a dichiarare le proprie intenzioni rispetto alle voci prenotate da mesi e mesi. Lui aveva in prenotazione le sorelle Giussani, inventrici di Diabolik. Aveva già scritto per noi Agatha Christie e Dorothy Leigh Sayers. Due voci bellissime, di scrittrici di gialli. Le sorelle Giussani, in realtà, gliele avevamo chieste noi. Non aveva tanta voglia di scriverle, secondo me. Ma gli spiaceva anche dirci di no.
L'avevo invitato io a scrivere per l'Enciclopedia. Non mi ricordo nemmeno la prima volta che ho conosciuto Carlo Oliva. E' passato così tanto tempo. Io avrò avuto 15 anni, più o meno, (tipo 32-33  anni fa!) a qualche lezione di Silvio Ceccato, forse. Negli ultimi anni ci vedevamo perlopiù alla libreria Odradek, la libreria di Felice Accame e Anna Rocco, alle presentazioni del venerdì. Carlo Oliva e Felice Accame erano più che amici, erano come compagni di vita. Al funerale Felice ha spiegato molto bene, con la voce rotta dalla commozione, il forte rapporto che li legava.
Io l'ho sempre sentito come una persona vicina e cara, per la comunanza del "punto di vista" che ci univa, quello della Scuola Operativa Italiana, e per la profonda stima che nutrivo nei confronti della limpidezza del suo pensiero, della semplicità del suo atteggiamento, della pulizia della sua scrittura. Non gliel'ho mai detto, questo, chissà se lui lo sapeva. Spero di sì.
Carlo Oliva era secondo me una di quelle persone per le quali la cultura è uno strumento per vivere meglio e per costruire un mondo più giusto (per quanto possibile).
Mi mancherà molto. Ci mancherà molto.

Margherita

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