Qualche giorno fa è morta improvvisamente Alessandra Chiappano, autrice e sostenitrice dell'Enciclopedia. Aveva 49 anni. Lia del Corno la ricorda con tutte noi.
Alessandra Chiappano è nata il 28 gennaio, quasi che il destino volesse far coincidere la sua nascita con quel GIORNO DELLA MEMORIA (27 gennaio) che il nostro Parlamento avrebbe istituito nel 2000 per ricordare la Shoah. Era il 1963 e ad Arenzano (Genova) i suoi genitori erano molto felici perché, sposati da qualche anno, attendevano impazienti una nascita. Questo stesso destino ha affidato ad Alessandra il compito di occuparsi del passato di tutti coloro che sono stati perseguitati dalle leggi razziali e anche di coloro che, a rischio della propria vita, hanno salvato altre vite e protetto gli ebrei: centinaia di migliaia di esseri umani.
Alessandra li ha presi tutti per mano (una mano piccola in un corpo minuto) e li ha presentati soprattutto ai giovani di oggi affinché sapessero e capissero. “A noi fu dato in sorte questo tempo 1938-1947” è stato infatti il titolo di una mostra del 2010 con la quale ci ha mirabilmente mostrato un mondo che non doveva, né poteva, restare sconosciuto. Solo conoscendolo, pensava Alessandra, si può sperare che nulla di simile venga più ripetuto.
Ed è anche per questo che tutti gli anni saliva sul treno per Auschwitz alla guida di moltissimi studenti delle scuole italiane. E sempre per lo stesso motivo ha scritto i molti libri documentandosi su foto, racconti, lettere. “….a voi la fiaccola” così concludeva una lettera, indirizzata ai suoi amici, Luciana Nissim la sera precedente il suo inoltro in un campo di concentramento. Alessandra avrebbe sempre tenuto alta questa fiaccola se il destino non fosse nuovamente intervenuto per togliercela prematuramente il 17 agosto. E’ morta ad Arenzano, ma aveva vissuto a Milano fino dal suo primo anno di Università, e li si era formata, aveva lavorato e si era fatta conoscere e apprezzare prima come insegnante, poi come responsabile didattica INSMLI e presidente della Fondazione Memoria della Deportazione. Ora aveva appena vinto il concorso per diventare Preside, ma non ha avuto il tempo di cimentarsi in questo ruolo (la graduatoria è uscita oggi). Un destino crudele per chi voleva scacciare per sempre dal mondo la crudeltà.Lia Del Corno
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